Dipinti di Giovanni Francesco Romanelli nella Francia del XVIII secolo tra collezionismo e letteratura artistica

Nel corso del XVIII secolo numerosi dipinti di Romanelli sono citati in inventari e cataloghi di vendita francesi, testimoniando il discreto favore del pittore presso i curieux e gli amateurs francesi dell’epoca. Lo spoglio di questi documenti ha permesso di precisare la provenienza di alcune opere tuttora conservate in collezioni pubbliche e private e per le quali fino ad oggi si disponeva solo di poche notizie certe. In secondo luogo, l’analisi della letteratura artistica, dei prezzi e soprattutto degli apprezzamenti contenuti nei cataloghi di vendita, lascia intravedere il posto occupato dal pittore viterbese nel panorama del collezionismo settecentesco. Il confronto più volte istituito dalle fonti con Guido Reni e, in misura minore, con Pietro da Cortona, testimonia come l’artista, sebbene riconosciuto a loro inferiore, godesse di un moderato apprezzamento in virtù di quelle qualità che lo avvicinavano a questi maestri.